UMBRI
Crocevia tra nord e sud, tra mare Adriatico e Tirreno, l’Umbria ha visto scorrere più di tre millenni ininterrotti di storia sul suo territorio.
In Umbria la presenza dell'uomo
(documentata da manufatti litici) risale al Paleolitico superiore medio ed
inferiore (50.000, 100.000, 200.000 anni fa ca.), fino ad arrivare alla "Pebble culture" (cultura di manufatti su
ciottoli).
Dai terrazzi fluviali del Chiascio e del Tevere, dall’area di Norcia e da località sulle rive del Trasimeno provengono amigdale e punte di frecce. Al Paleolitico Superiore risale la raffinata statuetta a tutto tondo, nota come Venere del Trasimeno, e al Neolitico Superiore appartiene la tomba di Poggio Aquilino a Marsciano, presso Perugia. Nelle necropoli di Monteleone di Spoleto , sono state trovate tracce di sepolture a incinerazione del periodo di transizione tra età del bronzo e del ferro.
Agli inizi del primo millennio a.C. la penisola italiana, fu interessata dall'arrivo di varie popolazioni che si sovrapposero, talora si sostituirono, a quelle già esistenti. Tra queste popolazioni, all'incirca nel I millennio a.C., vi fu un'ondata che si stabilì nel territorio dell'alta e media valle del Tevere fino all'Adriatico. Questi furono gli Umbri, chiamati dagli autori antichi gens antiquissima italiae , perché appunto riconosciuti come una delle più antiche genti che popolò la penisola.
Da loro prese dunque nome la regione che noi conosciamo come Umbria.
Per quello che attualmente conosciamo, gli Umbri svilupparono, a partire dal 700 a.C. circa, un'economia legata essenzialmente all'agricoltura e all'allevamento, mentre per la zona di Terni è documentata anche l'attività di estrazione e lavorazione del metallo, a testimonianza dell'antichissima vocazione della città.
Nel 500 a.C., circa, gli Umbri non conoscevano ancora la vita cittadina, difatti l'occupazione del territorio era basata su piccoli villaggi fortificati in altura e non su grandi città, come nella vicina Etruria. Punti di aggregazione furono soprattutto i grandi santuari, legati alle divinità del mondo agricolo-pastorale: qui infatti si raccoglievano varie comunità per celebrare festività e ricorrenze ma anche per prendere decisioni di carattere politico.
A partire dal 450 a.C. circa gli Umbri furono sempre più influenzati dal mondo greco ed etrusco. Questa massiccia influenza ebbe come prima conseguenza la nascita di città sul modello greco-etrusco; i primi insediamenti sorsero a Otricoli, Amelia, Terni, Narni, Todi, Spoleto, Nocera, Foligno, Assisi, Bettona, Gualdo Tadino, Gubbio, Città di Castello: si suppone che i loro domini si estendessero dal mare Adriatico all’alta e media valle sulla destra del Tevere e forse toccassero il Tirreno.
antico tratto della via Flaminia
Progressivamente, però, il territorio controllato dagli Umbri si restrinse sotto la pressione delle popolazioni vicine come i Sabini a sud, i Piceni a est, gli Etruschi e i Galli Senoni che si insediano a nord del Tevere nel cosiddetto Ager gallicus , costringe gli Umbri a restringere i propri domini.
I primi contatti tra gli Umbri e i
Romani, all'inizio perlopiù commerciali, poi politici e militari, si
formalizzano nel corso del IV sec. a.C., epoca in cui inizia la decadenza della
Necropoli Preromana di Montecchio, riferita ad un
nucleo abitato, non chiaramente identificato, da localizzarsi su un'altura
sovrastante la necropoli. Si è ipotizzata, nella zona, l'esistenza di un grande
centro commerciale dove, data la vicinanza del Tevere allora navigabile,
confluivano merci provenienti da culture diverse.
Successivamente Roma,
approfittando della crisi dell'Etruria, tenta con successo di sostituirsi agli
Etruschi per poter controllare la valle del Tevere e per potersi espandere verso
le regioni del medio e alto Adriatico. Con la sconfitta nella storica battaglia
di Sentinum, ad opera dei Romani, della Lega Gallo-Etrusco-Italica (295 a.C.), gli Umbri furono
sottomessi e il processo di romanizzazione del territorio si realizzò con la
fondazione di colonie come Spoletium (Spoleto) nel
241 a.C. Conseguente fu la centuriazione del territorio e l'apertura di
importanti vie di comunicazione, tra cui la Flaminia
(Roma-Rimini).
Dopo la seconda metà del III sec. a.C. i Romani controllavano
l’intera regione e a loro fianco apparivano i contingenti piceni ed Umbri in
tutte le battaglie, comprese le guerre puniche dove si distinsero le coorti dei
Camerti e dei Piceni.
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